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CAPITOLO LXXXXIV.

Triaria.

Triaria donna non fu conosciuta per alcuno altro splendore di sua schiatta, se non perch’ella fu moglie di Lucio Vitellio, imperadore di Roma, per lo cui fervente amore verso al marito, e perch’ella avesse da natura congiunta all’animo la crudeltà, ebbe tanta ferocità, che, contro all’usanza delle donne, pare che ella sia degna di farsene memoria. Dunque essendo in discordia dell’imperio Vitellio imperadore e Vespasiano, avvenne (essendo entrati in Terracina, terra de’ Volschi, alcuni gladiatori sotto Iuliano, capitano di Vitellio, ed eziandio molti nocchieri dell’armata de’ Romani, la quale dimorava non molto di lungi dal Monte Circeo sotto Pollinario prefetto, tenendosi da questo, consentendo Vespasiano; per negligenzia e molta pigrizia, e per invenzione d’uno servo) che di notte entrò in quella terra Lucio. Il quale pigliando l’armi contro a’ nimici addormentati usava crudeltà contro a’ cittadini che si difendono