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lendo e desiderando: e non indugiò molto che, per lusinghe di quello, Nerone fu sì preso, che pensava essere verissime quelle cose che Ottone avea usato dire. La qual cosa conoscendo quella sagacissima donna, dissimulando quello che ella desiderava, preso il tempo, diceva con lagrime alcuna volta, che non potea porre lo suo amore dove ella desiderava, perchè ella era obbligata a Ottone per cagione del matrimonio; e che lo Imperadore era stretto dell’amore di Atis, serva. Delle quali cose seguì che Ottone sotto spezie di onore fu mandato prefetto in Lusitania provincia, e Atis al postutto fu rifiutata. Quindi Poppea si cominciò a volgere contro a Agrippina, madre dello imperadore, dicendo alcuna volta, che non egli fusse imperadore, che egli non era in sua libertà; ma era pupillo ed era retto per l’arbitrio di tutrice. Pe le quali parole, non contrastando alcuno quasi per l’odio d’ogni uomo per la superbia d’Agrippina, avvenne, che di comandamento di Nerone la misera madre fusse fatta morire violentemente, e a poco a poco fussero sotterrati molti e molti per aiutorio di Tigellino, prefetto di milizia. Finalmente vedendo lo