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388 | epitare, |
circondata la casa, essendo fuggita una serva dalla quale sola Agrippina era accompagnata, entrati i servi, a quella Eraclio diede d’uno bastone in su la testa; poi com’ella vide lo centurione apparecchiato a ucciderla di ferro, disteso innanzi il corpo, gridò ch’eglino la ferissero nel ventre, e così fu mortà. In quella medesima notte fu arsa e sotterrata vilmente in una sepoltura nella Via presso Miseno, e presso alla villa di Iulio Cesare. Altri dissero che ella fusse veduta da Nerone poich’ella fu morta; e ch’egli biasimò alcune sue membra, e alcune lodò, poi la fe’ seppellire.
CAPITOLO LXXXXI.
Epitare serva.
Epitare serva, fu creduto piuttosto forestiera donna che romana; e non solamente ella non fu famosa perchè non fusse stata di nobile schiatta, ma ancora peggio, chè, figliuola d’uno servo, fu libertina femmina; e, che molto più brutta cosa è, non essendosi dilettata di molte buone arti, circa la fine di sua vita mostrò avere nobile animo e virile fortezza.