mente compiuta, ed era di compagnia di marito, allegra per la vista del dilettevole luogo, e fecela immortale donna di tutte le cose a compagnia dell’uomo, che già era desto, e da quello eziandio fu chiamata Eva. E che maggior cosa, o più gloriosa potè mai avvenire ad alcuno in sua natività? Ancora possiamo pensare quella maravigliosa per la bellezza del corpo; perchè non è fatta niuna cosa per la mano di Dio, che non avanzi l’altre in bellezza. E benchè questa bellezza perisca per la vecchiezza, e ancora ella caggia per piccola mutazione d’infermitade col mezzo del fiore di nostra etade; nondimeno perchè le donne la noverano tra le loro virtudi, perchè ne hanno1 gran nominanza, indiscretamente per lo giudizio degli uomini, non ho posto questa d’avanzo tra le cose che fanno famose quelle, procedendo la prova in questo libro. E sopra queste cose quella che fu fatta del Paradiso reina per ragione di sua crea-
- ↑ Nel Codice Cassinese leggesi canno: all’articolo le abbiamo sostituito la particella ne cha meglio risponde al testo latino: plurimum ex ea gloriae consecutae sunt.