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capitolo lxxxix. 379

tenzione. E avvenne ai prieghi di quello, che lo più venerabile sacerdote per la vecchiezza disse con piacevoli parole a Paulina, sopravvenendo al modo usato: Che Anubi era venuto a lui la notte, e aveagli imposto che egli dicesse a quella, che egli molto s’era dilettato della divozione di lei; e che egli desiderava parlare con lei nel tempio, dormendo ella. La qual cosa come Paulina ebbe udita, pensando ella quello fusse avvenuto per la santità di lei, smisuratamente si gloriò in sê medesima di quelle parole, e credette quelle esser vere, come se l’avesse colle proprie orecchie udite da Dio Anubi; e tutte queste parole riportò a suo marito; il quale, più sciocco che la moglie, consentì alle di lei domande, che ella stesse nel tempio; nel quale Paulina dormi tutta la notte. Ma facendosi giorno1, disse, ch’ella avea generato uno figliuolo: e fatto già riportare il letto fuori del tempio per gli sacerdoti, Paulina riportò al marito quello ch’era fatto: quel semplice

  1. Cod. Cass. faciendosi gia. Test. Lat. nox iret indiem.