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capitolo lxxxvii. 373

dore, e Linilla. Il quale essendo con l’oste in Germania, secondo che alcuni pensano, per fattura di Tiberio suo fratello morì di veleno; e dopo la morte di quello, essendo Antonia sua moglie in età assai giovane e d’assai ammirabile bellezza, pensando ella ch’ad onestà di donna basta essere maritata una volta, da niuno fu potuta essere indotta al secondo matrimonio; anzi lo seguente spazio, della vita sotto Livia sua suocera sì santamente e sì castamente trapassò nella casa di suo marito, che ella avanzò tutte le passate donne vedove per famosa vedovità. E per certo santissima e splendida cosa è alle donne in provetta età1 e seguitatrici di Catone, seguire sua vita senza infamia e lascivia, e degne di molte lodi tra i Cincinnati, i Fabrizj e i Furj, e tra le Lucrezie, e tra le Sulpizie. E se così è, con che lodi magnificheremo questa giovane? la quale essendo bella e figliuola d’Antonio, non nutricata nelle selve, ne’ luoghi solitarj, ma tra i diletti e i riposi imperiali; con Giulia avola, e Giulia, figliuola d’Ottaviano e moglie di

  1. Cod. Cass. inproverta. Test. Lat. provectis ætate mulieribus.