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capitolo lxxxv. 357

sta credenza fu aggiunto la testimonianza di Marco Antonio triumviro. Aveva Marianna uno fratello nato d’un medesimo padre e di una medesima madre, chiamato per nome Aristobolo, e quello d’una medesima età e uguale bellezza con quella; al quale Alessandra madre dopo la morte d’Aristobolo suo padre, desiderò e procurò che fusse dato lo principato del sacerdozio da Erode re, marito di Marianna; e dicesi, che per conforto di Gallio suo amico, fu mandato dipinta la figura di quegli in Egitto in una tavola per mano d’un ottimo dipintore ad Antonio triumviro, il quale era uomo sommamente lussurioso, per attizzare contro a sè la cupidita di quello, e per quella trarlo a suo desiderio. Le quali immagini come Antonio vide, prima si maravigliò molto, poi, si dice, che disse, che quegli quanto alle bellezze erano figli di Dio certamente, e con sacramento affermò, che non avea veduto in alcuno luogo, nè mai simiglievoli a quegli, non che più begli. Ma ritorno solamente a Marianna: questa benchè fusse per certo di non udita bellezza, ella fu eccellente di grande animo e di gran fortezza. E come ella arrivò ad età di marito, fu data