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in esilio, comportare la povertà, portare i pericoli con forte animo. E questa è la laudabile milizia delle donne, queste le sue battaglie e vittorie, e gloriosi trionfi, avere superchiati con l’onestà e con la fermezza e castamente la morbidezza, i diletti e i riposi di casa; da questo acquistano perpetua fama gloria. Dunque vergogninsi non solamente quelle che seguono l’ombra della felicità con tutti i piedi; ma più quelle che per comune acconcio del matrimonio1 temono la noja del mare, salvansi per lieve fatica, temono le esterne nazioni, e diventano pallide per uno mugghiare di bue; lodando fuggire cogli adulteri, piacerle andare con quegli per lo mare, e, essendo scelleratissime, d’avere l’animo forte ad ogni bisogno.

CAPITOLO LXXXIV.

Cornificia poetessa.

Non mi ricordo avere trovato se Cornificia fu Romana, o s’ella fu una donna d’altro

  1. Cod. Cass. demariti. Test. Lat. conjugii.