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capitolo lxxxii. 351


cessità della repubblica, e non trovandosi uomini che volessero fare difesa di sì fatta cosa, sola ardì con costante animo pigliare la difesa delle donne dinanzi a’ triumviri, e trattare quella con sua orazione sì efficacemente, che con grandissima ammirazione degli auditori pareva che ella fusse trasmutato in maschio, o Ortensio fusse tornato vivo. E così nobile impresa non fu fatta nè compiuta da quella donna sciaguratamente; perchè come ella non avea mancato in alcuna parte rompendo la sua orazione e laudabile dimostrazione di sua ragione; così non fu mancata alcuna cosa di quello che ella desiderava da triumviri: anzi le fu conceduto che fusse tolto via la maggior parte della moneta imposta; e pensarono, che quanto sotto l’abito di donna parrà da lodare il silenzio, tanto sia da lodare l’ornato parlare, quando la bisogna lo esige1. Per lo quale fatto fu riscosso dalle donne leggiermente l’avanzo, che era minima cosa, non senza grandissimo onore d’Orten-

  1. Cod. Cass. le choregge. Test. Lat. opportunitate exigente.