condussero i carri, de’ quali elle avevano gran moltitudine, in forma d’uno steccato, con matto e animoso proposito di difendere, quant’elleno potessero, la loro libertà e castità con pali abbruciati, e con pietre e con le spade. Ma sopravvenendo con ischiere fatte la gente di Mario, non facendo lunga resistenzia, conobbero che indarno si sforzavano, e per quello domandarono se elle potessero avere concordia col capitano. E avevano fermato nell’animo, almeno, per qual via elle potessero, salvare la loro libertà e la loro onestà, se elle perdessero i mariti in battaglia, e se perdessero le sedi de’ loro passati, e tutte le loro ricchezze. E perciò domandarono non la pace per i loro mariti che fuggivano1, e non tornare alla patria, nè che i loro danni fussero loro rifatti con moneta, ma d’essere tutte condotte a Roma, e poste monache con le vergini Vestali. La qual cosa, parendo onestissima testimonianza di
- ↑ Cod. Cass. epercio domandorono lamenpaice parlare mariti che fuggivono. Test. Lat. idcirco postulavere unanimes non fugientium virorum pacem.