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donne de ’ fiamm. capitolo lxxvii. 337


giurati; essendo già partito Catilina e andato a Fiesole, penso che ella ingannata cadde nel pericolo degli altri. Per la qual cosa, benchè noi possiamo lodare lo suo ingegno e per quello magnificarla, è necessario dannare lo suo esercizio; perchè essendo macchiata la vesta della donna con più lascivie, adoperò Sempronia, arrivare a sua vergogna; dove, se ella avesse servata modestia, poteva diventare gloriosa.

CAPITOLO LXXVIII.

Delle Donne de’ Fiamminghi e dei Tedeschi.

La moltitudine grande delle mogli de’ Cimbri, vinti da Cajo Mario in aspra battaglia, fu degna di lode per lo sacro e costante proposito d’onestà, anzi in ispezialità fu da magnificarle; perchè quanto più quelle furono, più alto pare da levarle con maggiori onori: e questo perchè molto spesso abbiamo letto, poche essere arrivate a osservanza di castità; ma non abbiamo letto, che molte vi sieno arrivate, o radissime volte l’abbiamo letto e udito. Dunque essendo in fiore i fatti de’ Romani, i