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332 sempronia,

la crudeltà del padre contro ai figliuoli e agli amici: la qual cosa vedendo e trovando quello costante, e pensando quella essere rovina dei suoi fatti, avvelenò Ipsicratea con tutte le sue mogli e amiche e con le figliuole, avendo quella alla sua vita dato tanti aiutorj affaticandosi, acciocchè ella non vivesse dopo lui. E per certo la ingrata opera di Mitridate non potè menomare la debita gloria di Ipsicratea: lo corpo che era mortale fu spacciato per morto innanzi tempo col veleno; ma lo suo nome è pervenuto a noi, e viverà perpetualmente in gloriosa fama per la testimonianza dei venerabili scrittori, e non potè essere soperchiato per futura lunghezza di tempo.

CAPITOLO LXXVII.

Sempronia Romana.

Ricordiamoci aver letto essere stata un’altra Sempronia di famoso ingegno, oltre a quella che è detta di sopra: ma per la maggior parte abbiamo letto, quella essere stata inchinevole a cose scellerate, e questa, per testimonianza degli antichi, tra le Romane