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claudia, capitolo lxxv. 325


domabile1 testa, che, se ella avesse potuto, non sarebbe stata fatta alcuna cosa contro al suo giudicio, la quale ella avesse lasciato senza vendetta. E per questo fu pensato che ella consentisse alla morte di Scipione suo marito; perchè poi che egli guastò Numanzia, domandato se gli pareva, che giustamente fusse stato morto Tiberio Gracco, non avendo rispetto al parentado, lodò l’aspra morte di quello discordevole uomo.

CAPITOLO LXXV.

Claudia Quinta romana.

Claudia Quinta fu una donna romana; ma non è assai manifesto di che parentado ella nascesse; ma per alcuno maraviglioso ardire ella acquistò perpetual fama. Questa usando continovi e varj ornamenti e molto dilicati, e andando con la faccia troppo coltivata, fu pensato dalle donne di maggior gravità non solamente poco onesta, ma disonesta. E essendo consoli

  1. Cod. Cass. inominabile. Test. Lat. indomita cervicis.