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sempronia, cap. lxxiv. |
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era similmente nato postumo; con costantissimo animo, ed aspro volto, non impaurita in alcuna parte, rifiutò vituperosamente Equizio, stranio, e presuntuoso, il quale con falsa pruova si sforzava di bruttare la nobile schiatta de’ Gracchi; e non potè essere piegata nè indotta per alcuna signoria o minacce a fare quello che poteva. Essendo rifiutato Equizio si animosamente, e essendo fatta vana1 la malvagità di sì presuntuoso uomo; e essendo conosciuto da’ tribuni il fatto, fu lodata la perseveranza del nobile animo di quella donna. E forse saranno alcuni, i quali diranno, che benchè Sempronia fusse degna per li suoi passati, nondimeno per questa fortezza non fu da porre tra le famose donne, perchè le donne in ciascun proposito sono d’ostinata e pertinace opinione; ma io benchè non lo nieghi, nondimeno penso che elle siano da lodare, se elle s’accostano alla verità nella quale per certo Sempronia si fermava. Sono ancora alcuni, che vogliono, che ella fusse di sì in-
- ↑ Cod. Cass. essendo faticho. Test. Lat. frustata protervia.