tridate, cupido di quel regno, mostrò pietà: e dicendo di ricoverare il regno ai nipoti, pigliò le armi contro a Nicomede, re di Bitinia. E avendo saputo, che Berenice vedova era maritata a Nicomede convertì la finta pietà1 in guerra; e cacciato per forza d’arme Nicomede di Cappadocia, restituì lo regno di suo padre al maggiore figliuolo d’Ariaralto; il quale dappoi, pentendosi del fatto, lo fece morire a tradimento. E richiamato d’Asia l’altro più giovane dagli amici, chiamato per nome Ariaratto, vedendo che regnava (secondo che alcuni dicono) per fattura di quel medesimo Mitridate; eziandio l’ebbe morto a tradimento. La qual cosa la sciagurata madre portò sì molestamente, essendo privata di due figliuoli; che, costretta dal dolore, smenticandosi esser femmina, furiosa pigliò l’armi, mise ai cavagli, giogo, montò in sul carro; e non cessò di seguire Cineo, famiglio del re, esecutore dello scellerato fatto, fuggendo egli prestissimamente, infino che ella lo gittò per terra, percossolo
- ↑ Cod. Cass. la fritta piata. Test. Lat. ficta pietas.