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di m. donato di casentino 27

comandamento di Francesco detto il Vecchio, signor di Padova, e continuate per Lombardo di Serico: ed il suo avviso si poggia sull’autorità di un codice a penna conservato presso i PP. Riformati di Trevigi. Ma alla opinione del P. degli Agostini io non voglio tener dietro, imperocchè di questa traduzione Petrarca non fa motto nelle sue Lettere a Donato: e pure questo era un lavoro che doveva calere al Petrarca, perchè fatto dal suo amico dolcissimo, e perchè risguardava l’opera sua.

Jacopo Delayto, il Cronista Estense, parla dell’innalzamento di Donato all’ufficio di cancelliere, ma non della morte di lui: non facendone altri parola, n’è incerto il tempo.

Tanto ho potuto raccorre sulla Vita di questo illustre Grammatico, e perciò fo fine al mio discorso, dicendo: Donato aver avuto nascimento in Prato Vecchio nel Casentino circa l’anno 1330; essere stato professore di gramatica in Venezia, maestro del Marchese di Ferrara Nicolò III, cancelliere di quella Signoria; essere stato padre di due figli Solone ed Antonio, ed esser morto in età avanzata.