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capitolo lxiv. 287

parendo questo certissimo, che, dispregiati gli esercizj delle donne, acciocchè non si marcisse nell’ozio, diedesi in tutto a pintura, e intagli d’immagini. E finalmente con tanto artificio e pulitamente dipinse col pennello e intagliò immagini d’avorio che superò Sopolino o Dionisio, famosissimi maestri a suo tempo: e di questo fu famosissimo argomento alcune tavole che ella dipinse, le quali furono di più pregio che l’altre. E, che è più maravigliosa cosa, non solamente, dicono che ella dipinse eccellentemente, la qual cosa avvenne a molti; ma ella ebbe le mani sì preste a dipingere, che niuno l’ebbe mai simili. Ancora per lungo tempo rimasero esempj di sua arte: ma fra l’altre la sua figura, la quale ella ritrasse con l’aiutorio dello specchio sì interamente con le linee e co’ colori in una tavola, servando l’abito della faccia, che a ciascuno di suo tempo, veduta quella, era certo quale ella fusse. E, acciocchè noi veniamo a’ suoi particolari costumi, tra le altre ebbe per usanza in ispezialità, secondo che si teneva, o che ella dipignesse col pennello, o che ella intagliasse con lo scarpello, fare ispessissime volte figure di donne, e di uo-