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284 una giovanetta romana,

in prigione; e essendo già affamata la madre, sovvenivala del latte, dello quale ella abbondava, perchè era fresca del parto. Finalmente continuando più dì, quel della prigione cominciò a maravigliarsi che quella donna dannata vivesse sì lungamente; e guardando nascosamente che facesse la madre con la figliuola, accorsesi, che tratto fuori le mammelle, le porgeva alla madre e allattavala. E maravigliatosi di quella pietà, che la figliuola avesse trovato non usato modo di nutricare la madre; lo riferì al Triumviro, e il Triumviro lo disse al Pretore, e il Pretore lo riportò al pubblico consiglio. Per la qual cosa avvenne che fu dato per sentenzia per dono alla pietà della figliuola la pena che debitamente dovea portare la madre. E se gli antichi donavano la corona della quercia a quegli che salvaron lo cittadino, con che corona orneremo quella figliuola che salvò la madre col latte? e certamente non si troverebbe tra le frondi grillanda sufficiente. Quest’opera non fu solamente santa, ma maravigliosa; e non solamente fu da equarla, ma premetterla al dono della natura; per lo quale siamo ammaestrati a condurre i figliuoli piccoli a più