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giuochi a memoria di suo nome. Nei quali giuochi in presenza del popolo (secondo che io penso, a mostrare come ella avea acquistato) tra l’altre brutte cose meretrici nude si esercitavano nell’ufficio de’ mimi con sommo diletto di quelli che guardavano, facendo atti brutti e disonesti. Per lo quale disonesto spettacolo avvenne, che quelli giuochi furono chiamati Florali dal nome di quella che gli trovò; e, o che fusse per lo modo, o che fusse per la pubblica moneta, furono dimandati ogni anno dal popolo con istanza sì fatti giuochi come cosa santissima, lo quale popolo era corrivo1 a lascivia. Ma per ispazio di tempo sapendo lo senato l’origine di quegli, e vergognandosi, che la città, già donna del mondo, fusse bruttata come di scellerata macchia, e che tutta la città corresse alle lodi di una meretrice; e conoscendo che non potevano lievemente tor via la vergogna, aggiunse alla bruttezza un detestabile e sollazzevole errore. E finse per fama, di Flora gloriosa testatrice, una favola, e fu recitata al popolo ancora

  1. Cod. Cass. chontro. Test. Lat. a plebe in libidinem prona.