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capitolo lxii. 279

pagamento dell’adulterio da quello che ella trovasse prima uscendo dal tempio. La mattina scontrando uno ricchissimo uomo, innamorossi di quella, e menolla a casa: e dormendo lungo tempo con lui, quando egli venne a morte lasciolla sua erede, e così arricchì. E sono alcuni che dicono, che questa non fu Flora, anzi fu Accia Laurenzia, la quale aveva nutrito innanzi Romolo e Remo, ovvero nutrito quegli dappoi; ma di questa discordia non curo; perchè sia manifesto che Flora sia stata meretrice e ricca. E questa, acciocchè io arrivi a quello che io voglio dire, venendo al termine della mortale vita, non avendo ella alcuno figliuolo; e avendo voglia di fare perpetuo lo suo nome, secondo che io penso, con uno scaltrimento di femmina, per futura gloria di sua fama, lasciò suo erede lo popolo di Roma delle sue ricchezze; salvando nondimeno parte di quelle a questo fine, che quella utilità che si ricevesse ogni anno, per annuale della sua natività fusse speso tutto in giuochi fatti pubblicamente. E non fu ingannata di sua opinione; perchè avendo acquistato la grazia del popolo di Roma per la eredità lasciata, lievemente ottenne, avere