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capitolo lxi. 275

tutta la sua vita, e a darle debita fama. Dunque, come è assai manifesto, nella città di Roma fu già nella piazza Boaria un famoso piccol tempio d’Ercole, consegrato alla Pudicizia della patria santamente dalle nobili donne; nel quale, essendo consoli Quinto Fabio, e Quinto Publio Decio, facendosi di consentimento del senato supplicazione in tutti gli altri templi per pigliare augurj; in quello solamente le donne dei patrizj facendo sagrifizj, secondo l’usanza antica; avvenne, che Virginia con l’altre donne andò a fare sagrificio: dal quale essendo rimossa superbamente per comandamento delle donne de’ patrizj, perchè ella era moglie di Lucio Volumnio, uomo di popolo (benchè l’anno davante fusse stato console), nel sacro tempio cominciò una brieve contenzione di donne. Dove finalmente Virginia, levata da incendio d’animo maggior che di sdegno di donne, disse, sè essere onesta e patrizia, e non dovere essere mossa dal tempio della Pudicizia, benchè ella fusse stata maritata vergine a un uomo di popolo: e magnificati i fatti del marito con maravigliose lodi, indegnata tornò a casa, lasciate le donne dei patrizj. E sopra le parole aggiunse maravi-