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capitolo lix. 271

poi vituperandola, indusse quella misera a impiccarsi a uno laccio. E finalmente fatto grande lo figliuolo di grandissime vittorie, morì di veleno in Babilonia, e Alessandro suo fratello morto in Lucania; e ella andata da Epiro in Macedonia per favore degli antichi di Macedonia, fece morire Arideo, re di Macedonia e Eurice sua moglie, vietando quelli che ella non entrasse in Macedonia; e sola vedova reina tenne lo regno di Macedonia. Ma furiando ella d’ogni parte come fiera contro allo sangue così de’ popolari come de’ nobili di Macedonia, fu assediata da Cassandro in Epidua città; e fu tanto stretta, che insieme con quelli della terra vennero a fame di tutte cose: a’ quali costringendoli, avvenne, che con patti si arrendesse a Cassandro: la quale poi che si arrendè, per tradimento di quelli ai quali ella avea morti gli parenti fu dimandata per ucciderla. Alla quale essendo mandati da Cassandro gli ucciditori, come eglino entrarono nel luogo dove ella era tenuta; ella se n’accorse: veduta la brigata di quelli, levossi senza paura alcuna; e vestita e pettinatisi i capelli, acciocchè cadendo, non paresse alcuna cosa disonestamente; feceseli incontro,