Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/27


di m. donato di casentino 23

veva andar superbo di aver avuto a discepolo Giovanni da Ravenna, non negò a Donato da Casentino il merito di essere stato il primo a coltivare l’ingegno di quel chiaro retore, ad informarne i costumi, a favorirne le inclinazioni agli studj. Anzi Donato, poichè istruì nelle lettere Giovanni, provvide al perfezionamento dell’ingegno, ed alla gloria di lui, chiamandolo a parte dell’amicizia che godeva di Petrarca; sì che poi quegli, usando familiarmente col Cantore di Laura, e prestandogli mano ne’ travagli di Lettere1, tolse grandissima utilità, e venne in fama di retore eloquentissimo. Ed in vero scrivendo Petrarca a Giovanni Malpaghino, che tuttora avea stanza in Venezia, quasi non sa esprimere sua gratitudine per Donato, perchè gli avea fatto dono dell’amicizia di lui. La fama, di Donato spiegava ampio volo per l’Italia sì che fu chiamato in Ferrara alla istruzione di Niccolò d’Este, che fu poi Signore di quella città. Sul tempo della sua andata in Ferrara, non assistito dalla Storia, non posso se non formare congettura, che forse darà nel vero.

  1. Mehus., Vit. Amb, Cam., tom. 1, pag. 348.