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curo isforzarla pubblicamente; volse l’animo a inganno, e dispose che Marco Claudio, suo servo, uomo di gran presunzione, come più tosto quella fanciulla passasse per piazza, pigliasse quella come sua serva fuggitiva, e menassela a casa; e se alcuni gli contraddicessero, incontanente gli facesse citare innanzi a Appio. Dopo pochi di con presuntuoso ardire, passando ella, lo servo la prese, dicendo: Ch’ella era sua serva: ma gridando la Fanciulla, e facendo resistenza allo malvagio uomo, ajutandola le donne con le quali ella andava; subito la gente cominciò a correre, tra i quali corse Icilio: e dette molte parole dall’una parte e dall’altra, avvenne che ella fu menata in palagio innanzi allo amante come giudice; e appena si potè ottenere dallo ardente giudice, che la sentenzia si fusse indugiata infino al di seguente: nel quale fatto non giovò lo inganno di Appio; il quale, perchè Virginio era al campo, avea ordinato agli capitani, che non fusse lasciato venire a Roma, se fusse mandato per lui. Ma subito come padre si presentò advocato della figliuola, e cogli amici e con Icilio, impolverato si presentò in palagio; dove dall’altra parte Marco Clau-