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capitolo lv. 257

l’isola sua tributaria, lasciolla, e tornò a casa. Ancora venendo Serse, re di Persia potentissimo, contro ai Lacedemoni con grandissimo oste per terra e per mare, coprendo tutti i lidi con le navi, credendo, per suo giudicio, non pigliare solamente, ma divorare tutta la Grecia, richiese Artemisia la quale andò con lui alla guerra con navi armate. E già essendo sconfitto l’oste di Serse per terra, e l’armate di Serse venendo a navale battaglia con quegli d’Atene sotto Temistocle capitano, stando Serse a vedere in luogo sicuro, Artemisia tra i suoi primi principi, confortandogli, combatteva arditamente, quasi come ella avesse mutato natura, intanto che, se Serse avesse avuto sì ardito e sì robusto animo, non facilmente la sua armata si sarebbe voltata a fuggire. Sono nondimeno alcuni che dicono, che questa Artemisia non fu questa, anzi fu Artemedora, similmente reina di Alicarnaso e affermano, per testimonianza di sua credenza, che la battaglia navale di Serse fu appresso a Salamina la settuagesima Olimpiade. Ma io mi accosto a quegli che pensano, Artemisia e Artemedora fussero una medesima cosa. Ed è manifesto, che Artemisia fe’