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capitolo lv. 255

mare1. Nel quale sapendo Artemisia, chè quegli di Rodi dovevano entrare, comandò che i suoi fossero armati, e tolti con seco alcuni amici di Nautico e d’Epipate2 nocchieri per compagni, e apparecchiati quelli, i quali erano di bisogno compiere il fatto già pensato, comandò ai cittadini, che facessero carezze a quegli da Rodi, infino che ella facesse segno, e che dessero loro speranza3, e, se potessero, che gli conducessero infino alla piazza. Finalmente, come la cosa fosse non accorgendosi i nemici, uscì fuori per lo minore porto al largo mare; e vedendo già fatto segno, quegli da Rodi chiamati in terra, lasciata l’armata, come vincitori correndo in piazza n’andarono; con altre sei navi pigliate per forza4 le navi di quegli da Rodi che erano abbandonate, e levato il romore, comandò, che da ogni parte i suoi cittadini corressero contro a quegli da Rodi. Per la qual

  1. Cod. Cass. amore.
  2. Betussi. Test. Lat. assumptis Nautici sociis et Epipatis.
  3. Cód. Cass. che delle ro loro speranze.
  4. Cod. Cass. pigliarono le navi.