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capitolo lv. 253

quella esser certissima testimonianza a quegli che seguissero degli loro ingegni, condussero a fine quello che eglino aveano cominciato. E aggiunsesi di nuovo quinto maestro, lo quale uguagliò l’altezza del colmo di sopra per XXIV scaglioni; e a questo fu aggiunto il sesto intagliatore, lo quale fece un carro di marmo intagliato sopra l’altezza di tutto questo eccellente edificio, chiamato per nome del re, Mausuleo, per lo quale fu fatto: dal quale, come da più degno, sono chiamate Mausolei le sepolture dei re. Fu famoso l’amore del matrimonio di Artemisia; e ancora fu più famosa la perseveranza della veduità e delle lagrime; e non meno la sepoltura maravigliosa, o che tu voglia dire quella che fu intagliata, o il petto di Artemisia, nel quale riposò la posta cenere del marito. Ancora non fu da chiudere la virtù d’Artemisia solamente con queste lodi1; perchè quella donna per vi-

  1. Cod. Cass. a nchora non fu dachuncledere la virtu nonsolamente dartemisia chon queste lodi per quella donna, ecc. Test. Lat. Ceterum non his tam extollenda laudibus Arthemisiæ virtus inclusa permansit.