poi dare ai famosi scrittori1, come l’amato marito morì, fece la sua sepoltura con maravigliosi onori; e non comportò dopo la combustione del corpo, che fusse riposto il cenere per conservarlo in un’urna d’oro; stimando. ogni altro vaso insufficiente a sì amato marito, salvo che il petto, nel quale lo fuoco dell’antico amore ardeva molto più che non era usato, dopo la sua morte. Per la qual cosa quello che era avanzato dalla parte terrena, acciocchè stesse dove stava la perpetuale memoria della passata vita, ricolse, e mischiandolo nella bevanda, appoco appoco bevvelo tutto. E il resto di sua vita fu consacrato a perpetue lagrime; e consumando sua vita, credendo andare al marito, morì allegra. Ma per ispazio di sua veduità fece gran fatti. Fu antica usanza, a’ nobili uomini, edificare maravigliose sepolture: acciocchè lo edificio convenisse con l’amore in apparenzia, Artemisia pensò fare maravigliosa sepoltura di somma spesa, mettendo giuso ogni
- ↑ Cod. Cass. perchè si facesse poi dare ai famosi scrittori. Test. Lat. si fides claris scriptoribus præstanda est.