Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/250

246 veturia,

qual cosa non era lecito innanzi. E pensano alcuni, che la sentenza sia in dubbio, se questo pagamento fu più odioso agli uomini, o se egli dee essere più grato alle donne: la qual sentenza io penso, essere certissima: perchè per gli ornamenti si consumano le ricchezze de’ mariti, e le donne vanno adornate d’ornamenti di re, i mariti impoveriscono consumando l’eredità de’ suoi passati, s’arricchiscono le donne acquistando, sono onorate eziandio quelle che non sono nobili; molte cose sono seguite a quegli disconce, a queste comode. Io maladirei Veturia1 per la superbia che è seguita alle femmine da queste se non fusse stata salva la romana libertà per gli suoi prieghi. Ma io non posso lodare quella troppa cortesia del senato, e il costume durato dannoso per tanti secoli: le donne sarebbero state contente di minor danno; e pareva grandissima cosa lo tempio consacrato alla Fortuna delle donne. Ma che

  1. Cod. Cass. molte chose sono seguite dischoncie a quelle come dubbio io maladire Vetturia. Test. Lat. multa his (viris) incommoda et illis (fæminis) comoda inde sequuta.