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capitolo liii. 245

della madre; la qual cosa non avea potuto fare la maestà degli ambasciadori; e lo proposito fu mutato. Poi, abbracciato i suoi e data licenza a quelli, fece cessare indietro lo campo da Roma. Della qual cosa avvenne, acciocchè, la gloria di quella donna non fusse tratta dalla ingratitudine, che per decreto del senato in quel luogo dove Veturia avea mollificata l’ira del figliuolo fu edificato uno tempio di pietre cotte a perpetua memoria di quella cosa, e uno altare alla Fortuna delle donne. La qual cosa certamente, benchè sia vecchissima, dura infino alla nostra età, non diminuita quasi in alcuna cosa. Ancora determinò lo senato, che passando le donne, alle quali infino a quella età non era fatto niuno, ovvero piccolo onore dagli uomini che gli uomini si levassero, e dessero loro la via; la qual cosa si serva ancora nella nostra patria per l’antica usanza: e che fusse loro lecito portare l’ornamento antico delle donne d’Oriente nelle orecchie, vestimenta vermiglie, fibbiale, e presure d’oro. E sono alcuni che affermano, che per quello medesimo dicreto del senato fu aggiunto, che potessero acquistare ereditadi di ciascuna persona, la