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capitolo liii. 243

e poi nimico della repubblica. Dimando, se tu conosci in qual terreno tu sii armato? conosci tu la tua patria, la quale tu hai presente? e se tu nol sai, questa è la patria dove tu fosti ingenerato, dove tu sei nato, dove per mia fatica tu se’ nutricato. Dunque con che animo, con che pensiero, con che furore hai tu potuto muovere l’armi di nimico? non t’è venuto a mente l’onore dovuto a tua madre, lo dolce amore della tua donna, la pietà dei figliuoli, e la naturale reverenzia della patria? non poterono queste cose muovere l’aspro petto, non poterono ammortare l’ira, quantunque fusse presa giustamente? Non ti tornò a memoria, quando tu vedesti dapprima quegli edificj1, che dentro a quegli sono le tue case, e gli tuoi idoli e li miei; che dentro a quel luogo sono, tua donna e tuoi figliuoli e la infelice madre per sua sciagura e per mia opera? Sono venuti i sacer-

  1. Cod. Cass. nontj torni amemoria quando tu vedesti quella tua donna etuo figliuolj edificj daprima, ecc. Test. Lat. non, dum primo illa spectaris mœnia, in memoriam venit, ibi domus, conjux, ecc.