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CAPITOLO LIII.

Veturia, donna Romana.

Veturia, nobile donna romana, essendo già vecchia, con laudabile opera trasse gli suoi anni a laudabile verdezza. E questa avea uno figliuolo Gneo Marzio d’àrdita virtù, e pronto di consiglio e di mano1. E avendo assediato i Romani Coriolo, terra de’ Volschi, per la gloriosa virtù di quello, parve che fusse vinta; di che egli acquistò per soprannome Coriolano, e sì grande benevolenza dei nobili, che ardiva fare ogni cosa con parole e con fatti. Per la qual cosa, avendo Roma carestia di biada, e per opera de’ senatori essendone condotta molta di Sicilia; con aspra orazione vietò, che non fusse venduta e partita tra il popolo, infino che non fussero restituiti ai nobili gli onori che il popolo gli avea tolti poco avanti per la tornata, quando il popolo era partito da Roma, e andato al

  1. Cod. Cass. edipronto consignio doninio. Test. Lat. consilio et manu promptus.