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capitolo lii. 239

Megulia Dotata. O buona simplicità! o laudabile povertà! quello che la povertà faceva parere maravigliosa cosa giustamente, ora parrebbe uno scherno alla lascivia presente. Perchè noi abbiamo intanto passato d’ogni parte la misura, che appena lo calzolaio, appena lo marangone, appena lo bastagio ovvero lo villano troverai, che per sì piccola cosa ovvero dote voglia tor moglie. E non è maraviglia, perchè eziandio una femmina di popolo ha preso le corone delle reine, fibbiale d’oro, fregiature ed altri ornamenti; e usano quegli, non dirò superbamente, ma senza vergogna. E non so se io dica, gli animi, sono sì ingranditi, troppo consentendo a noi; o se piuttosto, che penso sommamente vero, per noştro difetto sono sì amati i vizi e gl’insuperabili desiderj degli uomini1.

  1. Test. Lat. heu mihi! nescio utrum dixerim, sic ampliati sunt animi, dum nobis invicem nimium credimus; an potius (quod verissimum arbitror) nostro crimine sic exculta vita sunt, ambitiones, et inexplebilia mortalium vota.