Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/238

234 clelia,

quinio Superbo a Porsenna, re de’ Toscani. E da lodare lo suo ardire in più parole, e da considerare, che essendo cacciato Tarquinio Superbo per iscellerato peccato di Sesto suo figliuolo in Lucrezia; e avendo effetto i suoi inganni di tornare, vennesi in manifesta guerra. Alle quale essendo venuto a Roma Porsenna, re di Chiusi, a’ prieghi di Tarquinio; e essendo rimossi i Toscani dal passare il Ponte Sublizio per la gagliardia d’Orazio Coclite, lo quale lo difendeva; ed essendo impaurito Porsenna per l’audacia di Muzio Scevola, e per la congiurazione di quello, venne a concordia co’ Romani, e per salvare quella, tolse più ostatichi; e avvenne che con più altre vergini1 fu mandata Clelia. Alla quale forse perchè pareva men che onore2 della repubblica, che tante vergini fussero tenute prese appresso uno re forestiere; armò il petto di sè, che era una fanciulla, d’audacia d’uomo; e ingannate le

  1. Cod. Cass. altri vicini. Test. Lat. aliis virginibus.
  2. Cod. Cass. nonne honore.