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232 attalia, cap. xlix.


gini, sieno adulterati i nobili fanciulli; sia dannata la virtù, sia perdonato il vizio, e la discordia trionfi in ogni luogo cacciando la pace. O quanto è il montare di re maraviglioso! se pur quando sono arrivati alla signoria per qualunque modo, vivessero senza nocimento! ma incontanente costrignendo lo sospetto, i maggiori sono mandati in esilio, i ricchi sono ridotti a povertà, gli antichi amici sono bandeggiati, i frategli, i figliuoli, i nipoti, i padri come insidiatori sono messi in prigione, sono morti; non si osserva fe’, non si serva pietà; si vive con ansia, si dorme con difficoltà, nè si gusta cibo senza paura1; tutta la vita si commette agli scellerati, cacciando prima quegli che sono fedeli. Oh, possessione desiderevole e laudabile acquistata2!

  1. Betussi. Test. Lat. anxie vigilatur, cum difficultate dormitur, nec cibus absque timore gustatur.
  2. Cod. Cass. noi abbiamo sifattj opiggiore lo fecie quale stato lo principio elminore cholla nostra morte. Test. Lat. quales habuimus introitus, tales, aut detestabiliores exitus habeamus; et una nostro cum interitu subtrahatur hora.