farle cadere; delle quali la prima morbidezza se non è costretta col ferro dell’asprezza1, e se non sono ritenute2 col continuo tenere a mente delle madri, alcuna volta cade quella che non è sospinta3; e se ella, caduta, è calcata dalla disperazione dell’onore della prima onestà, non torna a casa per alcuna forza. E penso che per questa viltà Lena cadesse, e non per malizia di natura, e specialmente se guardo alla sua virile forza circa i tormenti. E per certo prima mutola, e poi tagliandosi la lingua, acquistò gloria, la quale con ornata orazione ispesse volte meritò presso i suoi Demostene4.
- ↑ Cod. Cass. della speranza. Test. Lat. austeris coercentur frænis.
- ↑ Cod. Cass. sospetto. Test Lat. non impulsam.
- ↑ Cod. Cass. ricevute.
- ↑ Cod. Cass. merito perdonanza delle chose disoneste. Test. Lat. quam gloriam floridam per sæpe oratione apud suos valens meruerit forsitan Demosthenes.