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gnoreggiò aspri e indomiti popoli, tenendo già Ciro lo regno d’Asia. Lo quale forse1 venne in cupidità del regno de’ Tartari, acciocchè Tamiri fusse conosciuta più famosamente; e forse egli voleva piuttosto esaltare la sua gloria, che accrescere lo suo regno. E certamente egli avea udito che i Tartari erano uomini poveri e salvatichi; ma avea udito, che egli erano stati invincibili, ed eziandio da grandissimi re. Dunque egli tratto da questa cupidità condusse suo oste contro alla reina Tamiri. E sentendo ella innanzi la sua venuta, benchè quello fusse temuto per tutta l’Asia, e poco meno per tutto il mondo per le grandi cose che egli avea fatte, nondimeno ella non cercò per ambasciadori mezzani, patti di pace; anzi raunato suo sforzo, e fatta capitano della guerra, potendogli contrariare con edificj navali, lasciogli passare lo fiume Arasse con tutta sua gente e oste, e entrare nel suo paese2: pensando la saggia femmina, potere

  1. Cod. Cass. la quale fusse. Test. Lat. qui forsan.
  2. Cod. Cass. entro nel suo paese. Test. Lat. et suos intrare fines.