Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/217


capitolo xlv. 213

statua di metallo consacrata a suo nome; e ella fu annoverata fra i famosi poeti. E certamente non sono più famose le corone dei re che la sua corona, nè le mitre dei sacerdoti, nè le laure de’ trionfanti. E (se creder si dee) come ella fu felice di suo studio, così fu infelice di suo innamoramento; perchè presa ella d’amore, occupata da intollerabile pestilenza d’un giovane; o che per piacevolezza di quello, o per bellezza, o per qualche altra cagione, non volendo egli consentire a suo desiderio, ed ella dolendosi dello sua ostinata bellezza, descrisse versi contro a quello; i quali io avrei pensato elegie, perchè quegli sono appropiati a siffatta materia, se io non avessi letto, che ella, quasi dispregiata la forma dei versi trovata da altri passati, trovò nuova generazione di versi con certi piedi, quali ancora sono denominati di lei. Ma che diremo noi? è da biasimare le Muse, le quali, sonando Anfione, poterono muovere i sassi delle montagne; e, cantando Saffo, non valsero a mollificare il cuore di uno giovanetto.