Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/21


di m. donato di casentino 17

levò fama più splendida di sè Donato da Casentino, e per le opere che lo predicano maestro di forbita favella, e per l’amicizia che l’ebbe dolcemente unito a Petrarca, a Boccaccio, e ad altri illustri letterati.

Fu maestro Donato dal Petrarca quasi sempre nominato Appenninigena1, e dall’abate Mehus gli vien dato anche il nome di Albanzani2. Se la prima denominazione viene dall’avere avuto nascimento Donato appresso gli Appennini, ove si giace la provincia del Casentino, non possiamo dire col Tiraboschi, avere il Mehus senz’argomenti data la seconda a Donato, poichè quegli3 noverando i nomi di coloro cui indirizzò sue lettere Coluccio Salutato, dà il casato di Albanzani a Donato, avendo così letto nei codici in cui erano scritte le lettere di Coluccio. Certamente Donato ebbe nascimento in Pratovecchio, luogo del Casentino, poichè Petrarca parlando di lui nel suo testamento, dice: Magistro Donato de Prato veteri: ma

  1. Petr. Rer. Sen., Ep. ad Donat. Appen.
  2. Mehus, Vit. Ambr. Camal., tom. I, pag. 261.
  3. Ibid., pag. 306.