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sua gloria i popoli di Fenicia, secondo che è assai famosa cosa, molto conosciuti per industria, venendo quasi dell’estremità dell’Egitto allo lido di Soria, edificarono in quello molte famose città. Fra gli altri fu loro re Agenore, famoso al nostro tempo non che al suo; dal quale fu creduto che discendesse la gloriosa schiatta di Dido, lo cui padre fu Belo, re di Fenicia; lo quale nell’isola di Cipro1, soggiogata da lui, morì. E alla morte lasciò la giovinetta e Pigmalione, alquanto maggiore, suo figliuolo, raccomandando quegli ai suoi cittadini; i quali fecero re Pigmalione in luogo di suo padre, e Elisa, eccellentissima di bellezza, diedero per moglie a Aterbo, chiamato Sicheo, sacerdote d’Ercole, lo quale avea maggior degnità appresso del re: questi s’amarono insieme con gran santità. Era Pigmalione oltre a tutti gli uomini cupidissimo e insaziabile d’oro, così Sicheo era ricchissimo; benchè, conosciuta l’avarizia del re, egli tenesse nascosta2 la sua moneta; ma non avendola potuto nascondere

  1. Cod. Cass. loquale soggoghato dalluj nellisola discipris mori.
  2. Cod. Cass. egli tenne sinaschosta.