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didone, cap. xl. 185


quello postumo, e posegli nome Julio Silvio. E certo essendo Ascanio più benigno verso della matrigna, che ella non credeva; e avendo edificato sè Alba, volontariamente lasciò lo regno del padre1 a Lavinia, che avea nell’animo l’antica nobiltà di sua schiatta; vivendo onestamente e castamente tenne, e servò quello infino che regnasse Silvio compiutamente. Alcuni hanno detto, che poichè ella si partì delle selve, ella si maritò a uno chiamato Melampode; e che Ascanio nutricò Silvio con benevolenza di fratello.

CAPITOLO XL.

Didone, Reina di Cartagine.

Dido, la quale prima ebbe nome Elisa, fu edificatrice di Cartagine. E piacemi a lode di questa parlare alquanto più lungamente, se per ventura con le mie poche lettere potessi in alcuna parte almeno tor via la infamia messa indegnamente all’onore di castità. Acciocchè io cominci alquanto più di lungi a

  1. Test. Lat. regnum patrium reliquit.