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capitolo xxxvi. 171

non curava molto, purchè seguisse lo suo diletto, di salvare l’onestà senza infamia: e così trasse molti di quegli che arrivavano al suo lito, con lusinghe e ornato parlare, non solamente a’ suoi diletti, ma indusse alcuni a roberie per terra e per mare:, e alcuni, lasciata ogni onestà, attizzò con arti ovvero inganni a fare arti mercatorie1; e molti per suo singolare amore fece insuperbire: e quegli, ai quali per arti umane della scellerata donna pareva tolto lo parlare, ponghiamo degnamente convertiti in fiera di sua opera2. Da quella cosa noi possiamo comprendere assai, che, considerati gli costumi degli uomini e delle donne, in ogni luogo sono molti Circei, e molti più uomini per la loro lascivia convertiti in bestie: e Ulisse, innanzi ammae-

  1. Cod. Cass. arti merchatare. Test. Lat. mercimonia.
  2. Cod. Cass. e quegli aquali per arte umane della scellerata donna pareva tolto lo parlare preghiamo degniamente convertj infiera di sua opera. Test. Lat. et sic hi quibus infaustae mulieris opera, humana subtracta videbatur ratio, eos ab eadem in sui facinoris feras merito crederetur fuisse conversos.