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Teseo, andò d’Atene a Lacona, e presa quella vergine, e tenera per l’età1, giuocando quella nella palestra, secondo lo costume della patria: e benchè di quella egli non potesse avere alcuna cosa oltre ad alcuni baci2; nondimeno diede a quella alcuna infamia di non servata virginità; la quale fu renduta al fratello, secondo alcuni, da Alethia, madre di Teseo, essendo egli in altro paese, domandandogli quella i fratelli. Altri disseno, che ella fu renduta a Proteo, re d’Egitto: e finalmente poichè fu da marito, fu maritata a Menelao, re della Lacedemonia; del quale ella ebbe Ermionia, sua figliuola. Dappoi in discorso d’anni essendo tornato a Troja Paris, lo quale era stato gittato nella montagna d’Ida per lo sogno di sua madre, essendo ella gravida, e avendo soperchiato nella palestra Ettore, non essendo conosciuto: e avendo schifata la morte, e per li segni essendo conosciuto dalla madre; ricordandosi egli della promessa di Venere fatta nella montagna d’Ida

  1. Cod. Cass. quella tenera virginita pella eta. Test. Lat. virginem et aetate tenellam.
  2. Cod. Cass. dinonsaldare virginità.