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capitolo xxxii. 155

gliato in grembo al padre; e Priamo medesimo vecchio innanzi agli altari della propria casa essere scannato; Cassandra, sua figliuola, Andromaca sua nuora, e sè medesima andare per ischiave de’ nemici; Polissena, essere scannata innanzi la sepoltura d’Achille; e Astianatte suo nipote, tratto del luogo nascoso, essere abbattuto ad un sasso; e ultimamente in su lo lito di Tracia trovò seppellito Polidoro suo figliuolo, giovanetto morto per fraude di Polinestore, e in quel luogo lo pianse. Per li quali, e sì grandi dolori e tanti, dicono alcuni, che ella diventò rabbiosa; e che andava urlando a modo di cagna per li campi di Tracia: e così dicono, quella essere morta e seppellita nel lito d’Elesponto in un monte chiamato Cynosenia. Alcuni dicono che ella fu menata da’ nimici in servitù con l’altre: e acciocchè non le mancasse alcuna particola di miseria1, vide ultimamente, dopo la morte di Agamennone, uccidere Cassandra per comandamento di Clitennestra.

  1. Cod. Cass. alchuni pericoli di miseria. Test. Lat. miseriarum illi parlicula.