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pantasilea, cap. xxx. |
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essere mancato ingegno, è manifesto; perchè si legge, che insino al suo tempo non era in oso portare la mannaia per arme. Questa, secondo che piace ad alcuni, udito la prudenza di Ettore Trojano, non avendolo veduto, lo amò ardentemente e desiderando lasciare dopo sè nel suo regno di gloriosa schiatta successori, mossa volentieri, venne in aiutorio di quello contro a’ Greci a sì grande impresa con grandissima moltitudine delle sue. E non s’intimorì per la chiara nominanza de’ principi Greci, che ella desiderando più piacere a Ettore con l’armi e con la prodezza, che con la bellezza, ella ispessissime volte non entrasse nella battaglia degli stretti combattitori, e alcuna volta abbatteva i nemici con la lancia, e colla ispada si faceva la via tra quegli che facevano resistenza, e spesse volte incalzando le schiere con l’arco, essendo una donna, faceva maravigliare Ettore che stava a vedere. E finalmente combattendo un dì questa valente donna fra gli stretti nemici, e oltre a usanza mostrandosi degna di sì grande amante, essendo già morte molte delle sue, ricevuto il colpo della morte, miserabilmente cadde in mezzo de’ Greci, che ella avea git-