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capitolo xxix. 147

e che sia partito a’ Padri, e che sia seguito. E primieramente contemplarne alquanto la forza del matrimoniale amore, e l’ardire di quelle donne. Alcuni dicono, che non è più mortale odio, che quello delle discordie delle mogli, essendo che fermate in nodo indissolubile, secondo antico ordinamento di natura; e così quando elle convengono co’ loro mariti, lo suo amore passa tutti; perchè scaldato dal fuoco di ragione non arde istoltamente, ma scalda con piacere e scalda di tanta carità, che sempre vogliono e non vogliono pazientemente; e lo amore usato a sì piacevole unità non lascia alcuna cosa contro la sua conservazione, e non fa alcuna cosa pigramente e freddamente: e se la fortuna è contraria, di propria volontà sottentra alle fatiche e a’ pericoli; e con socia sollecitudine alla salute pensa e delibera; trova i rimedj, e fabbrica gl’inganni, se la bisogna il richiede. Questo, soavissimo e già formato con piacevole vivere, sospinse gli animi delle donne de’ Menj con tanto furore, che elle trovarono quegli inganni, i quali non avrebbono potuto vedere innanzi: nel pericolo de’ mariti, struggendo le forze dell’ingegno, apparecchiarono