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capitolo xxviii. 143

alcuni hanno detto altrimenti, e dicono, che dopo la guerra di Tebe ella con molti dei suoi andò per lungo spazio errando, e finalmente arrivò in Italia; e che in quella generò e partorì d’uno chiamato Tiberino uno figliuolo, lo quale fu chiamato Citeone, altri dissono Bianore. E dappoi pervenne in Gallia Cisalpina, dove trovando luoghi paludosi, forti per sua natura al lago Benaco, acciocchè ella potesse vacare più liberamente ai suoi maleficj, ovvero condurre lo resto di sua vita con più sicurtà nel mezzo della palude, pose sua sedia in la terra levata dall’acqua; e dopo alcuno tempo in quel luogo morì e fu seppellita. Alcuni dicono che suo figliuolo edificò una città, e per nome di sua madre la chiamò Mantova. Alcuni pensano, che ella infino alla morte con fermo proposito conservò verginità. E era certamente famosa e santissima opera, e sommamente laudabile, se ella non l’avesse bruttata con le sue scellerate arti, e se ella l’avesse salvata al vero Iddio, al quale si dee conservare la verginità.