Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/145


manto, capitolo xxviii. 141

corpo, lo quale si poteva trovare per altrui mani; col fuoco fece lo reale onore, potendo sotterrare nascosamente, considerata la condizion del tempo, bastava; ella fece lo pianto, dove ella poteva passare tacendo; e non aveva che sperasse1, morto lo marito in esilio, ma aveva onde ella temesse lo nimico; così l’avea confortato lo vero amore, la fè intera di santità del matrimonio, e conservata castità. Per le quali cose Argia degnamente dee essere lodata e onorata, e magnificata con chiara nominanza.

Capitolo XXVIII

Manto, figliuola di Tiresia

Manto, figliuola di Tiresia, somma in divinazione a Tebe, fu famosa al tempo di Edipo re, e de’ figliuoli. Questa, sotto magistero di suo padre, fu di pronto e di sì grande

  1. Cod. Cass. e no navere chi sperasse morto lo marito in exilio m aaveua dondella temesse lo nimico. Test. Lat. nec quod speraret habebat ex occiso exule, cum quid timeret adesset ab hoste.