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argia, capitolo xxvii. | 137 |
gli, i quali si estimano di sì piccola virtù, che lievemente concederebbero che ciascuno gli fusse da mettere innanzi.
Capitolo XXVII
Argia, figliuola del Re Adrasto
Argia fu una donna di Grecia, la quale ebbe nobile origine degli antichi re d’Argo, e fu figliuola del re Adrasto; la quale come ella diede per la maravigliosa sua bellezza alla sua età lieta presenza, così lasciò a quegli che seguissero integra testimonianza, e famosa e perpetua del matrimoniale amore: per la qual cosa infino a’ nostri dì è pervenuta la sua nominanza chiara e splendida. Questa adunque maritata a Polinice, figliuolo d’Edipo, re di Tebe, essendo lui in esilio, di lui avendo par-
eguali siestimano disipudro la virtù chelieve mente chonciederebbe. Test. Lat. a pusillanimitate patientis originem ducens cum non alibi viderimus quam has penes, qui se adeo dejectae virtutis existimant, ut facile sibi quoscumque praeponendos fore concedant.