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veva la Storia della Badia di Monte Cassino, ed il P. Federici quella degl’Ipati di Gaeta; ed entrambi, producendo Bolle, Diplomi, ed altre memorie, tolsero queste alľ obblio, e vennero sempre piú ponendo in luce gli umani avvenimenti. Per opera del P. Fraja, prefetto dell’Archivio Cassinese, a di nostri videro la luce dieci Sermoni di S. Agostino per la prima volta, e quegli meritò bene della repubblica letteraria. Lo sconvolgimento cui andò soggetta Europa, la voce di un secolo che grida la croce sulle congreghe monastiche, se sconfortò l’animo dei Cassinesi dalle imprese letterarie, non gli ebbe inviliti; e il talento di giovare altrui, di non rimanersi inutili membra della societá, e la memoria di essere stati conservatori della Sapienza, li rende tuttora promulgatori di quella.
Anche i meno saputi delle cose italiane han contezza dell’Archivio Cassinese, e della dovizia de’ manoscritti che in esso si conservano, e delle molte cose le quali incognite si rimangono, e che tornerebbe utile pubblicare. Fra i settecento Codici, o vergati per mano de’ monaci, o per loro cura